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pakistan & dintorni

Posted by innocenso su 08/10/2006

La testimonianza di una donna che fu deturpata dal marito (in foto, ancora Hina)

Chi ha detto che “essere colti” aiuta a diventare migliori (nel senso di riflettere sulla meritevolezza delle nostre azioni)? Balle. Quante volte ci poniamo a giudici nei riguardi della gente più “ignorante” o cosiddetta “grezza”!

«Per sette mesi ho rifiutato lo specchio; il mio viso non esisteva, non c’erano le palpebre, non c’era il naso e neppure la bocca, tutto era stato sciolto da quell’acido che mio marito, geloso, mi aveva gettato addosso»

Fakhra Younas, pakistana, 27 anni, da cinque vive con una faccia “violentata”.
Quei solchi che le attraversano il volto sono i segni di venti interventi chirurgici. Fatti qui in Italia, in due ospedali romani. Il bisturi le ha permesso di aprire e chiudere gli occhi, di respirare, di mangiare. Anche di sorridere quando abbraccia suo figlio che le ripete di essere «la più bella del mondo».
E’ stata lei a scegliere suo marito o le è stato imposto?
«L’ho scelto. Eravamo tanto innamorati, mi sembrava un sogno».
Lei era molto giovane, appena ventenne, e nel suo Paese era molto conosciuta perché una brava danzatrice. Questo ha scatenato le gelosie?
«Lui, Bilal, è colto e di buona famiglia. Ex deputato, appartiene a una delle famiglie più potenti del Pakistan. Ma, da subito, è stato gelosissimo. Non potevo mai uscire da sola».
Temeva di essere “punita” con l’acido?
«No, sapevo che era un’abitudine della campagna. Io abitavo in città».
E, invece, anche lui ha “ubbidito ” alla tradizione.
«Per due anni ho subito di tutto. Poi, con mio figlio, sono tornata a casa da mia madre. Non tollerava che io fossi andata via. Una notte è arrivato nella mia stanza e mi ha svegliata. Credevo volesse dirmi qualcosa e, invece, si è presentato con altri uomini. Mi hanno immobilizzata e rovesciato l’acido sul viso e sul corpo. Poi è scappato» .
Subito un grande dolore?
«L’ho seguito al piano di sotto ma non vedevo più nulla, sentivo il viso che andava a fuoco. Poi, un anno di ospedale. Fino a che una onlus italiana “Smileagain” mi ha portata a Roma ad operarmi».
Lei ha raccontato la sua storia nel libro ”Il volto cancellato“ con la giornalista Elena Doni. Vuole che tutti sappiano?
«Non mi nascondo, basta guardarmi in faccia per capire. Sono uno spirito libero, non mi vergogno».
Come era Hina?
«Sì,come lei».


fonte il messaggero

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